Perché questo libro

Ti confesso una cosa.

Prima di mostrarti i motivi per cui forse dovresti leggere questo libro, ti mostrerò quali sono i motivi per cui potresti decidere di NON leggerlo.

  • Prima di tutto, io NON sono uno psicologo.

Sono laureato in Cultura e Tecnologia della Moda. Non ho nemmeno un certificato da “counselor” appeso in ufficio.

Quello che troverai in queste pagine non è frutto di studi Freudiani, Jungiani e altri grandi teorici del funzionamento della mente umana.

  • NON sono un medico.

E nemmeno voglio sostituirmi a esso. Per questo ti dico, se stai cercando informazioni più “autorevoli” delle mie, o se pensi di aver bisogno di affrontare temi così importanti in sedi più qualificate, forse questo non è il libro per te.

  • Il mio libro non ha finalità promozionali di un qualche tipo di religione o fede.

Detto in altri termini: non sono un guru, un prete, né un monaco tibetano.

Sono un ragazzo che viene da Rovigo e che lavora da più di vent’anni in un’agenzia funebre. Che da sempre è a contatto diretto con la sofferenza delle famiglie che hanno subito un lutto.

Non è mia intenzione cercare di spacciarmi per uno psicologo o sostituirmi a chi, nella fede, si prende cura della spiritualità delle persone che stanno affrontando un lutto.

Tutto quello che leggerai in questo libro è scritto in merito a come affrontare, nel modo meno traumatico possibile, la perdita di una persona cara.

E qui mi ricollego inevitabilmente ai motivi per cui potresti invece scegliere di leggere questo libro, che si intitola “Quel che resta è l’amore”.

  1. Quello che leggerai è principalmente frutto dell’esperienza. Esperienza che ho maturato in esattamente vent’anni di attività nella storica azienda di famiglia, Cipriani “Le Onoranze”, che dai primi del ‘900 aiuta le persone a dare ai loro cari un ultimo saluto perfetto, da ricordare con amore. Questo libro è nato in modo del tutto naturale, in risposta alle domande delle famiglie che negli anni si sono rivolte a me.
  2. Ho iniziato a lavorare nell’azienda di famiglia a 16 anni. Sono passati vent’anni da allora, e da allora abbiamo aiutato più di 4000 famiglie ad attraversare questo momento.
  3. Ho stretto rapporti di amicizia e collaborazione con vari professionisti, Roberta Bazzanella (psicoterapeuta), Mirco Bosi (counsellor e formatore), Maria Angela Gelati (tanatologa e autrice) e ringrazio tutti infinitamente per la generosità con cui mi hanno sostenuto in questo progetto, facendomi aiutare da loro anche per dare supporto psicologico ed emotivo ai miei clienti, in un modo che va ben oltre ciò che offre una tradizionale agenzia di onoranze funebri.

Questi sono sostanzialmente i motivi per cui potresti decidere di leggere questo libro.

Infine, il mio ultimo obiettivo, se così lo vogliamo chiamare, è di lasciare un barlume di speranza, con tutta la sincerità che mi è possibile manifestare trattando un argomento così delicato.

Perché dal lutto si può uscire, ognuno con i suoi tempi e modi, e se ne può uscire rafforzati, in modo che il ricordo della persona cara ci accompagni per tutta la vita.

Come scrisse Giulio Cesare Giacobbe, (il famoso psicologo, autore di molti best seller, che ha tragicamente perso un figlio): “Se li ami, non muoiono mai.”